§ Capitolo due §
Sam si aspettava una punizione molto severa per aver osato sfidare il Re degli Assassini.
Era pronto ad accettare qualsiasi cosa, aveva capito di aver sbagliato ed era pronto a subirne le conseguenze, ma non avrebbe mai potuto pensare a una punizione peggiore.
<< Muoviti! Vogliamo stare qui tutta la notte? >>
Esordì con le sue solite maniere gentili Calena.
<< Arrivo, arrivo. >>
Erano stati inviati lì come ambasciatori del Re degli Assassini, per concludere un affare con il Re dei pirati, il capitano Rolfe, il più temuto tra tutti i pirati del Continente.
Due assassini erano stati uccisi da alcuni pirati di Rolfe una settimana prima, e con la scusa di mandarli in missione Arobynn aveva assegnato il compito di chiedere un risarcimento al Re dei Pirati.
Ovviamente questo significava che sarebbero stati via dalla Fortezza come minimo due settimane.
Era il tempo che Arobynn riteneva necessario come punizione per Sam, senza però essersi accorto che anche per Calena non sarebbe stata una missione facile; l’odio tra i due persisteva da quando Sam era arrivato alla Fortezza dell’Assassino, un anno dopo Calena.
L’aveva subito trovata insopportabile, sempre con quella puzza sotto al naso, sempre a vantarsi con gli altri perché era la protetta di Arobynn e perché oramai tutti la chiamavano l’Assassina di Ardalan, in segno di devozione e di elogio.
Oppure era per altro?
Erano anni che Sam si faceva quella domanda, e non era mai riuscito a trovare una risposta.
<< Dobbiamo proprio andare subito da Rolfe? Non possiamo prima andare a sistemarci in qualche locanda e sdraiarci un poco? E’ una settimana che dormiamo male a causa del mare che ci ha dato sempre fastidio. >>
<< Muoviti Sam. Non abbiamo tempo da perdere. Rolfe ci sta già aspettando e non vorrei farlo aspettare troppo. >>
Sbuffando e brontolando tra se e se Sam si avviò sul lungo molo della Baia dei Teschi, entrando nel piccolo paesino che faceva da covo ai pirati.
Eppure non era naturale.
Calena non poteva essere sempre così attiva riposando così poco.
Camminarono per pochi minuti, scortati da uno degli ufficiali di Rolfe, fino a quando quello non fece un cenno con la testa e li fece entrare in una casa di legno e gli disse di accomodarsi in quella che a Calena e Sam sembrò l’anticamera di uno studio.
Rolfe li fece aspettare per venti minuti buoni prima di farli entrare e accomodare su due sedie di legno grezze e dure.
Il Re dei Pirati era un uomo di mezz’età, tra i quaranta e i cinquanta anni, ma i due assassini non seppero dargli un’età precisa. Aveva una barba abbastanza curata con un pizzetto abbastanza evidente. Anche se erano coperte da una casacca che aveva visto sicuramente tempi migliori Calena e Sam riuscirono a individuare i tatuaggi che il pirata aveva sulle braccia, e rimasero sorpresi quando videro la leggendaria mappa tatuata sui suoi palmi. Si diceva in giro che avesse venduto la sua anima per ottenerla, ma adesso con quella poteva prevedere le tempeste ed evitarle.
Dopo aver scrutato per mezzo minuto abbondante i due assassini finalmente Rolfe si decise a parlare.
<< Sono lusingato che Arobynn Hamel abbia mandato qui davanti a me la sua più forte e temuta assassina. A che cosa devo la vostra visita? >> chiese senza dare peso alla presenza di Sam.
<< Alcuni dei vostri pirati hanno ucciso due degli assassini di Arobynn, e ora siamo qui chiedere un risarcimento. >>
L’espressione beffarda di Rolfe mutò in un accenno a un sorriso, ma nel suo volto si poteva facilmente notare la rabbia che gli stava montando.
<< Come potete accusare così facilmente i miei uomini? >>
<< Semplice! >>, intervenne Sam, << C’era un terzo assassino quella sera che si è riuscito a salvare, e ha detto di aver visto il tatuaggio che contraddistingue tutti i tuoi pirati da qualunque altro. >>
<< Aaaah, allora anche tu hai la voce! Ma come poteva il vostro assassino aver visto i tatuaggi dei miei uomini al buio? È praticamente impossibile che abbia potuto vederli, per cui uscite dal mio ufficio e andatevene, mi avete insultato abbastanza, e vi ricordo che questa è la mia terra. >>
<< Noi ce ne andiamo quando vogliamo. Ti ricordo che hai di fronte l’Assassina di Ardalan e… >>
<< Lascia perdere Calena, ce ne andiamo. >> si intromise Sam
Calena lo guardo in cagnesco, ma accettò di andarsene. Quando stavano per uscire si volto e lanciò una busta al pirata.
<< È da parte di Arobynn, chissà che non ti schiarisca le idee. >>
Rolfe distrusse velocemente il sigillo del Re degli Assassini e lesse la lettera. Il suo volto incominciò a impallidire e alla fine sembrava sul punto di un infarto. Calena sorrise, ma Sam non capì.
<< Dobbiamo chiamare qualcuno, sembra che stia male. >>
<< No, è solo sconvolto. Adesso sa che non potrà rifiutarsi, dato che Arobynn è a mezza giornata di viaggio da qui. È partito poco dopo di noi con un bel po’ dei nostri assassini, e ha specificato nella lettera che se al suo arrivo il pagamento del risarcimento non sarà stato effettuato ci penserà lui stesso a vendicare i due assassini caduti. >>
<< E perché non sono stato avvertito? Potevate dirmelo, oppure non vi fidavate di me? È così? >>
<< Non potevamo permetterci errori. >>
<< Ecco perché Arobynn ha mandato anche te, non si fida più di me, e forse ha addirittura deciso di lasciarmi da solo o di uccidermi. >>
<< Quando avete finito di battibeccare tra di voi ditemelo, così vi condurrò a prendere ciò che vi spetta. >> disse Rolfe evidentemente infastidito. Si alzò e li precedette verso un corto corridoio che conduceva a una stanza piena di oro, argento, gioielli e tesori di ogni genere.
<< Da quello che ho capito il vostro capo arriverà qua domani mattina, per cui abbiamo il tempo di preparare le casse. Intanto vi farò portare verso la vostra camera, e vi farò portare la cena lì. >>
I due assassini annuirono e seguirono lo stesso pirata che li aveva accolti all’ingresso verso la loro stanza.
Una volta arrivati chiusero a chiave la porta e non proferirono parola, per evitare che ci fosse una lite.
Quando ebbero mangiato, rimanendo in silenzio e con gli occhi nel piatto, si cambiarono e andarono a letto.
Dopo un poco che erano stesi Calena parlò.
<< Mi dispiace Sam, non volevo… >>
<< Fare cosa? Farmi fare l’ennesima brutta figura? >> chiese lui gelido.
<< Non volevo tenerti all’oscuro, volevo metterti a conoscenza delle intenzioni di Arobynn, ma non ho potuto. Capisci? >> Calena sembrava realmente dispiaciuta.
<< Non importa, ci sono abituato, tu sei la migliore e io l’eterno secondo. >>
Improvvisamente delle grida in strada li destarono completamente, e quando videro anche dei bagliori di un incendio si vestirono in tutta fretta e uscirono dalla loro stanza, precipitandosi verso l’ingresso.
Quando arrivarono al pian terreno e aprirono la porta si trovarono davanti una quindicina di pirati con le armi sguainate, dietro ai quali troneggiava Rolfe.
<< Arobynn arriverà qua domani mattina, questo mi permette di avere un po’ di tempo per uccidervi e preparare l’isola per il suo arrivo. Il famigerato Re degli Assassini verrà ucciso, assieme a tutti coloro che stanno arrivando con lui. >>
<< Staremo a vedere! >> disse Calena in fretta, prima di gettarsi sui pirati davanti a lei, seguita immediatamente da Sam. I loro avversari non erano nemmeno la metà di loro come bravura e le loro menti erano offuscate dall’alcool che avevano bevuto nella serata.
In poco tempo dei quindici pirati ne rimasero solo quattro, che pensarono bene di deporre le armi quando videro i due assassini che si preparavano per attaccarli. Mentre Sam li teneva d’occhio Calena punto un pugnale alla gola di Rolfe, che non aveva avuto la prontezza di scappare, e lo prese in ostaggio.
Quando una marea di pirati si riversò in strada Calena si limitò a rafforzare la presa sul Re dei Pirati e lasciò parlare Sam.
<< Avvicinatevi e il vostro capo muore. >> disse con voce tranquilla.
Il primo albeggiare fece alzare a tutti gli occhi verso l’orizzonte, verso una maestosa nave dalla vele rosso porpora che si stava avvicinando velocemente. In quel momento Calena e Sam videro un’enorme catena tesa tra due torri che si alzavano verso il cielo sui due promontori all’inizio della baia.
<< Ordina ai tuoi uomini di far abbassare la catena, ora. >> sussurrò Calena a Rolfe.
<< Ah ah, cosa succede se non lo faccio? >> chiese in tono ironico lui.
Avvicinando ancora di più il pugnale alla sua gola, quasi ferendolo, Calena disse: << Vedi tu! >>
<< Abbassate la catena. >> disse con un sussurro Rolfe.
Subito i pirati in prima fila ripeterono l’ordine urlando e dopo nemmeno un minuto la robusta catena, messa lì per spezzare gli alberi di qualunque nave non desiderata, iniziò a scendere, fino ad essere perfettamente adagiata sul fondale marino.
La nave degli assassini era sempre più vicina e Calena e Sam iniziarono ad avvicinarsi al molo, per accogliere il loro capo.
Quando la nave fu ormeggiata una passerella venne calata e ne discesero velocemente i due assassini che fungevano da guardie del corpo di Arobynn Hamel, e quando anche lui scese i quattro assassini inchinarono leggermente il capo.
<< Cosa è successo Calena? >> disse il Re degli Assassini avvicinandosi per togliere Rolfe dal suo controllo e darlo in custodia ad un altro assassini sceso nel frattempo.
<< Una semplice discussione tra noi due… >> disse indicando Sam << E il capitano Rolfe. Nei suoi piani aveva quello di uccidere noi due questa notte e te appena saresti arrivato. >>
<< Ah, ottimo. Così al posto di prendere solo quanto dovuto per l’uccisione di due nostri compari, ci ha dato il pretesto per razziare l’intero suo tesoro, e dare fuoco al suo covo e alle sue navi! Alric, Finn, Cretloc, sorvegliate questo ammasso di pirati. Se c’è un qualche segnale di rivolta, uccideteli. Calena, Sam, Korin, voi venite con me a prelevare quanto possiamo trasportare sulle nostre due navi. Tutti gli altri preparino il necessario per fare un bel falò con queste casette e con le navi della flotta del Re, anzi, ex Re dei Pirati. >>
Senza aggiungere altro Arobynn si avviò verso la casa di Rolfe e il resto degli assassini iniziò ad eseguire gli ordini del loro capo.
<< Mi dispiace, dovevo mandarti qui con qualcun altro, qualcuno migliore magari. >> disse Arobynn, sapendo che Sam stava sentendo.
<< Arobynn, basta. Non è colpa sua se Rolfe e la sua marmaglia ci ha attaccato. Smettila di parlare male di Sam, o sarò io stessa che ti attaccherò. >>
<< Ok, ok… Non volevo offenderti. In ogni caso mi serve che voi due stiate a bordo della nave con cui siate venuti, la maggior parte del bottino dei pirati la farò trasferire lì, mentre Rolfe viaggerà sulla mia nave. >>
<< Va bene. Hai già qualche missione pronta per me quando torneremo? >>
<< Non proprio. Ho spesso sentito palare degli Assassini del Deserto, un gruppo di assassini famosi per la loro silenziosità e per le capacità del loro capo, lo chiamano il Maestro Muto. Sarebbe bello se tu potessi andare da lui nel deserto alle porte di Vallhara, nel Continente Meridionale. >>
<< Va bene, farò come tu vuoi. Quando torniamo preparo i bagagli e riparto. Quanto tempo ci metterò secondo te per arrivare lì? >>
<< Credo che un mese serva tutto. Un altro mese minimo di addestramento per riuscire ad essere addestrata bene e un altro per tornare. In totale potresti stare via tre mesi. >>
<< Ok. Adesso sbrighiamoci e salpiamo verso Ardalan. >>
Dopo aver recuperato tutto quello che avrebbero potuto prendere come bottino Arobynn Hamel diede l’ordine di iniziare a bruciare le case e di abbassare in acqua le scialuppe per raggiungere le altre navi nella baia per bruciare anche quelle.
<< Posso chiederti una cosa? >> disse Sam quando si furono lasciati la baia alle spalle e tutti e guardavano l’oceano nella direzione di Ardalan, la capitare dell’impero.
<< Certo, dimmi. >>
<< Perché mi hai voluto difendere con Arobynn? >>
<< Non mi sembrava giusto che ti insultasse gratuitamente, non è colpa tua se quei pirati ci hanno attaccato. >>
<< Senti… Posso venire anche io nel deserto? Almeno per un po’ così starò lontano da Ardalan e soprattutto da Arobynn. >>
<< Se lui ti darà il permesso per me va bene, almeno lì non sarò da sola e avrò almeno un amico. >>
<< Signora, la cena è servita nella vostra cabina. >> li interruppe uno dei marinai.
<< Va bene, arriviamo subito. >>
Dopo aver finito di mangiare assieme Sam uscì dalla cabina di Calena e si diresse verso la sua. Dieci minuti dopo entrambi erano già sprofondati nel sonno.