Lo strano caso dell'ingegner Yamaguchi

DeletedUser10453

Guest
A volte ci sono situazioni così assurde che non è possibile per prima cosa credervi, e poi stabilire se si tratti di aver avuto più fortuna o sfortuna, come il caso di questo ultranovantenne giapponese morto qualche anno fa. Eppure è vero, come raccontato nei dettagli in questo articolo del Times Magazine: http://web.archive.org/web/20090327...mes_tokyo_weblog/2009/03/the-luckiest-or.html

Nell'estate del 1945 l'ingegner Tsutomu Yamaguchi lavorava come disegnatore progettista di petroliere per la Mitsubishi. Avrebbe preferito rimanere vicino casa e al suo bambino nato quell'anno, ma per esigenze di lavoro assieme a due colleghi fu mandato in trasferta nel cantiere aziendale in un'altra città. Ormai mancavano tutti gli approvvigionamenti e questo gli dava la sensazione che il Giappone non potesse vincere la guerra. Comunque dopo tre mesi i lavori erano ultimati e assieme ai colleghi si accingeva a intraprendere il viaggio di ritorno, quando sentì i motori di un bombardiere nel cielo. Guardò in alto e vide che aveva sganciato due paracadute: era il 6 agosto e la città dove era stato mandato in trasferta era proprio Hiroshima. Prima vide un lampo silenzioso e accecante e qualche istante dopo arrivò il boato e l'esplosione che lo scaraventò a terra (infatti il primo nome con cui i giapponesi chiamarono l'esplosione atomica fu "pika-don", lampo-boato). Quando l'ingegner Yamaguchi riprese i sensi era ridotto male, ustionato e sordo e inizialmente pensava anche cieco, dato il buio che era calato, ma poi intorno tornò a schiarire e riuscì a trascinarsi a un rifugio antiereo dove si ricongiunse coi due colleghi. La città era in fiamme.
Dopo un viaggio pieno di orrori inimmaginabili e difficoltà di ogni tipo riuscirono tre giorni dopo a tornare a casa nella loro città. La prima cosa che l'ingegner Yamaguchi fece fu di farsi curare all'ospedale, dove lo bendarono come una mummia. La seconda cosa che fece è proprio da Giapponesi; ora immaginatevi di essere sopravvissuti a malapena a un'esplosione nucleare da 13 chilotoni, ustionati dalle radiazioni: lui la mattina dopo si presentò al lavoro e fu pure cazziato dal direttore dello stabilimento per averci messo tanto a rientrare. Stava appunto tentando di spiegare l'accaduto al direttore sempre più arrabbiato, quando sentì il familiare rumore di un bombardiere. Non ci crederete, ma l'ingegner Yamaguchi viveva a Nagasaki: era tornato assieme ai due colleghi da Hiroshima a Nagasaki giusto in tempo per beccarsi anche la seconda bomba atomica, questa volta da 25 chilotoni! L'ufficio del direttore esplose e si ritrovarono tutti e due a terra in mezzo ai detriti. La forza dell'esplosione gli aveva scaraventato via le bende. L'ospedale che l'aveva curato il giorno prima non esisteva più. Riuscì a trascinarsi sino al rifugio antieareo dietro casa, dove la famiglia si era salvata, e lì rimase una settimana febbricitante tra la vita e la morte, ma sopravvisse. Fu uno dei cento bibombardati atomici giapponesi (bi-"hibakusha") a poterlo raccontare.
Ora secondo voi l'ingegner Yamaguchi è stato fortunato o sfortunato?
 
Ultima modifica di un moderatore:
perchè dovrebbe essere considerato sfortunato, considerato che successivamente ha avuto 3 figli ed è vissuto dignitosamente fino al 2010?
certo, ha avuto un'esperienza drammatica e traumatica, e ci sono state conseguenze dell'esposizione alle radiazioni, ma non credo che questo pesi più di tutte le cose che possono averlo reso felice nel corso della sua vita.
poi ovviamente dovrebbe dirlo lui... sicuramente ci sono da qualche parte interviste che potrebbero chiarire il suo punto di vista a riguardo.

penso che comunque in casi come questo dipenda tutto da come reagisce l'individuo e non sia possibile giudicare.
 
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