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bravo bravo fai le ore piccole!
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Rubicone
Contadino
Dove eravamo rimasti?
Avevamo lasciato il nostro amico villico ed il suo somaro appena dopo la partenza per la città.
Dopo lungo peregrinare sotto il sole cocente e le piogge torrenziali, valicato colli, guadato fiumi e superato fossi, respinti un paio di briganti della notte, il contadino e l'asino arrivarono finalmente alle porte della città della bisbetica domata.
Scarpe rotte, ma cervello fino, guardo con ammirazione il suo fedele perissodattilo; anche lui mostrava segni di stanchezza per il lungo viaggio. Aveva ancora sul groppone la bisaccia carica di monete, come corrispettivo della tazzina del caffè più buono del mondo nel Caffè più costoso della valle.
All'epoca non esistevano mappe, fu così che il buon uomo attirò l'attenzione di un passante per farsi indicare la direzione da prendere per il Caffè P.. Me dispiàc ma nun song e' qua! Non capì la risposta, ma realizzò che non era il caso di fidarsi del tizio quando questi gli propose la multiproprietà del Prato della Valle. Poco più avanti un altro individuo cercò di venderli una rosa, poi un pacchetto di fazzolettini, infine un ombrello, ma lui rifiutò categoricamente; le monete gli servivano per il caffè, non per acquistare frivolezze.
Proseguì quindi seguendo l'istinto verso il centro città, finché i suoi occhi scorsero l'insegna del Caffè. Un sussulto nel cuore. Era a pochi passi dal realizzare il suo sogno. Dopo tanti sacrifici e rischi del viaggio, aveva persino timore reverenziale ad entrare nel locale.
Anche l'asino ebbe un sussulto. Era giunto il momento di togliersi quel peso, quella pesante bisaccia di lì a poco sarebbe stata svuotata delle monete che il suo padrone aveva risparmiato e poi difeso. Cosa non si farebbe per un caffè!
Dopo aver liberato l'animo da mille sensazioni, il contadino si apprestò ad entrare nel locale insieme all'asino, inseparabile ed insostituibile compagno di vita. Appena varcate le colonne, una voce dall'interno del Caffè lo ammonì: El musso resta fora!
Il contadino, contrariato, rispose che l'asino era il suo portamonete e non poteva lasciarlo fuori altrimenti non avrebbe avuto di che pagare la consumazione. Il barista ci pensò un attimo e acconsentì l'ingresso ad entrambi, a condizione che non si sarebbe seduto al tavolo per essere servito al banco.
...continua.
Avevamo lasciato il nostro amico villico ed il suo somaro appena dopo la partenza per la città.
Dopo lungo peregrinare sotto il sole cocente e le piogge torrenziali, valicato colli, guadato fiumi e superato fossi, respinti un paio di briganti della notte, il contadino e l'asino arrivarono finalmente alle porte della città della bisbetica domata.
Scarpe rotte, ma cervello fino, guardo con ammirazione il suo fedele perissodattilo; anche lui mostrava segni di stanchezza per il lungo viaggio. Aveva ancora sul groppone la bisaccia carica di monete, come corrispettivo della tazzina del caffè più buono del mondo nel Caffè più costoso della valle.
All'epoca non esistevano mappe, fu così che il buon uomo attirò l'attenzione di un passante per farsi indicare la direzione da prendere per il Caffè P.. Me dispiàc ma nun song e' qua! Non capì la risposta, ma realizzò che non era il caso di fidarsi del tizio quando questi gli propose la multiproprietà del Prato della Valle. Poco più avanti un altro individuo cercò di venderli una rosa, poi un pacchetto di fazzolettini, infine un ombrello, ma lui rifiutò categoricamente; le monete gli servivano per il caffè, non per acquistare frivolezze.
Proseguì quindi seguendo l'istinto verso il centro città, finché i suoi occhi scorsero l'insegna del Caffè. Un sussulto nel cuore. Era a pochi passi dal realizzare il suo sogno. Dopo tanti sacrifici e rischi del viaggio, aveva persino timore reverenziale ad entrare nel locale.
Anche l'asino ebbe un sussulto. Era giunto il momento di togliersi quel peso, quella pesante bisaccia di lì a poco sarebbe stata svuotata delle monete che il suo padrone aveva risparmiato e poi difeso. Cosa non si farebbe per un caffè!
Dopo aver liberato l'animo da mille sensazioni, il contadino si apprestò ad entrare nel locale insieme all'asino, inseparabile ed insostituibile compagno di vita. Appena varcate le colonne, una voce dall'interno del Caffè lo ammonì: El musso resta fora!
Il contadino, contrariato, rispose che l'asino era il suo portamonete e non poteva lasciarlo fuori altrimenti non avrebbe avuto di che pagare la consumazione. Il barista ci pensò un attimo e acconsentì l'ingresso ad entrambi, a condizione che non si sarebbe seduto al tavolo per essere servito al banco.
...continua.
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ho vinto, potete chiudere, grazie
Laura DeLoessian
Contadino
@Rubicone ma bastava non rispondere fino a mezzanotte e avrebbe vinto @makimat94
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