Creazioni di Gokuste

DeletedUser20734

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UNA CLASSE INDISCIPLINATA
La classe 2 a è una di quelle classi nelle quali ristagnano i più intelligenti per quanto riguarda birbonate di tutta la scuola.
(è suonata la campanella delle 8 e 30 e a piano a piano cominciano ad entrare gli alunni che cominciano a chiacchierare e a fare baldoria)
Antonio: (entra in classe insieme a salvatore) c’è l’hai Totti, facciamo a cambio io ti do Buffon
Salvatore: non so aspe che guardo
(i due vanno a sedersi e confabulano a bassa voce)
Neve: a Rosa l’hai visto al nuovo professore di tecnica è bellissimo.
Rosa: e vero appena l’ho visto me venuto un infarto.
Francesco: e sempre a parlare di maschi voi femmine.
Neve: e voi maschi allora di cosa parlate
Rosa: di calcio no, solo quello sanno
Pietro: we buongiorno
Francesco: a Pietro senti queste dicono che noi maschi pensiamo solo al calcio
Pietro: ma che quando ci ricordiamo parliamo anche di voi non vi preoccupate.
Neve: si e chi si preoccupa.

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Rosa: noi non di certo
Neve: a Rosa andiamo da Concetta in 1
Rosa: si dai.
(le due ragazze posano gli zaini e se ne vanno dalla classe)
Francesco: a ragazzi voi ce l’avete Pirlo
Pietro: e da quando in qua fai i calciatori tu
Francesco: ma non vedi che scherzavo, non sono mica tanto scemo a spendere soldi per ste cose
Salvatore: infatti tu ti compri le caramelle con i soldi
Francesco: si si
Pietro: avete visto Luca
Luca: buon giorno
Antonio: si parla del diavolo e spuntano le corna.
Luca: perché parlavate di me
Salvatore: Pietro ti cercava
Pietro: si vieni che devo dirti una cosa
(Pietro e Luca se ne vanno in disparte)
Francesco: a Domenico vieni qua
Domenico: vediamo se riesci a prendermi
(i due cominciano a ricorrersi)

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Antonio: quei due un giorno finiscono all’ospedale te lo dico io
Salvatore: lasciali fare, piuttosto che ora è.
Antonio: le 8 e 40
Francesco: speriamo che il prof non viene
Antonio: davvero mi annoio a morte con quello di matemtica
Salvatore: si è uno zuccone
Domenico: peggio.
(Francesco e Domenico escono fuori dalla classe e Pitro e Luca tornano da Antonio e Salvatore)
Salvatore: ma le femmine
Antonio: e ti pareva che non le cercava
Pietro: sono andate in prima
Salvatore: a fare
Pietro: bo a parlare con le amiche so tutte pazze
Antonio: hanno la loro mentalità non ci possiamo fare niente.
(Francesco e Domenico rientrano con le femmine)
Domenico: presto sta arrivando il prof
( tutti si siedono al loro posto ordinati facendo finta del baccano che c’era prima)
Prof: buongiorno ragazzi
Tutti: buongiorno

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Prof: allora vi vedo calmi stamattina
Domenico: ci risparmiamo la predica
Prof: siete dei mascalzoni
Neve: professore io non ho fatto niente
Antonio: ia esagerato
Rosa: Antonio fatti i fatti tuoi
Neve: appunto
Salvatore: e non vi state zitte
Prof: silenzio. Allora che compiti avevamo per oggi
Luca: nessuno prof
Prof: sicuro
Neve: si non avevamo niente
Antonio: si invece avevamo i problemi
(Francesco lancia il borsellino ad Antonio)
Domenico: e non ti stai zitto
Rosa: sempre il solito
Prof: zitti. Chi li ha fatti
(solo Antonio e Salvatore alzano la mano)
Pietro: i secchioni!!
Salvatore: almeno noi li facciamo i compiti

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Antonio: appunto
Prof: e voi perché non li avete fatti
Francesco: io stavo male
Prof: anche il giorno prima stavi male
Francesco: avevo i compiti di quel giorno a professore.
Prof: si si e tu Domenico perché non li hai fatti
Domenico: son andato dal dentista
Neve: anche io
Pietro: pure io
Prof: allora quel dentista è diventato milionario se siete andati tutti la.
Pietro: io avevo una carie al molare
Antonio: aia e che ha fatto il dentista
Francesco: glielo ha accarezzato, e secondo te che gli ha fatto glielo ha tolto no
Pietro: no mi ha detto che non era un molare ma un canino.
Salvatore: e allora che lo dici a fare
Prof: allora avete finito di fare salotto? Domenico mi dici la regola del teorema di Pitagora
Domenico: allora mi sembra che lo letto da qualche parte
Antonio: sul libro ciuccio
Francesco: zitto tu, allora il quadrato che sta all’ipotenusa sta ai quadrati che stanno sui cateti.
Rosa: si e tu dove stai nelle nuvole
Prof: Rosa ti metto la nota, io devo correggerlo e non tu
Rosa: scusate professore
Prof: allora Domenico questo Pitagora?
Domenico: e morto professò
Tutti: ahahaha
Prof: fai meglio lo sbruffone Domenico
Pietro: ahaha bella questa Domenico
Prof: Pietro ce l’ho dici tu allora
Pietro: certo professore( guarda sul libro e legge quello che c’e scritto) allora in ogni triangolo rettangolo l’area del quadrato costruito sull’ipotenusa è uguale alla somma dei dell’area dei cateti.
Prof: Bravo Pietro, dove l’hai letto
Pietro: cosa
Prof: dico, dove l’hai letta la regola…
Pietro: io non l’ho letta
Antonio: l’hai sbirciata è diverso
Prof: siediti Pietro vediamo ora ce la ripete vediamo un po’…. Rosa

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Rosa: a professoressa
Tutti: ahahaha
Francesco: professoressa ahah
Luca: quando avete cambiato siete diventato femmina professore
Rosa: non l’ho potuta studiare
Prof: ma se l’abbiamo fatto la settimana scorsa come fai a non ricordarlo.
Rosa: me lo sono dimenticato
Prof: e brave allora io mi dimentico di metterti 6 e ti metto 4
Rosa: mettete la tando poi lo recupero
Prof: Rosa non mi piace questo tu modo di rivolgeeti a me e poi parla in italiano
Rosa: si scusate professore
Prof: bene ora spiegamo
Luca: nooo
Rosa: nooo
Domenico: nooo
(suona la campanella)
Luca: siii
Neve: siii
Francesco: siii
(il prof esce e tutti si alzano e cominciano ogniuno a fare gli affari loro)
Francesco: ora con motoria usciamo fuori
Pietro: le squadre sempre le stesse, io Francesco e Antonio e l’altra Domenico, Salvatore e Luca.
Domenico: vi vinciamo di sicuro, come al solito
Antonio: oggi mi sento che non vincerete vuoi
Prof: (entra in classe) motoria manca oggi e la supplisco io
Luca: mi sa che hai ragione Antonio infatti non giochiamo proprio
Prof: su tutti hai propri posti
Rosa: prof possiamo parlare in silenzio
Prof: no ora ne approfittiamo per spiegare un po e poi vediamo
Luca: a professore però siamo stanchi
Antonio: ma se è ancora la prima ora
Francesco: e non ti stai zitto( rilancia il borsellino ad Antonio)
Luca: e dai professore
Pietro: ci cacciate fuori
Prof: si a calci nel sedere vi caccio fuori
Neve: a professore e dai
Rosa: vi vogliamo bene vi prego non spiegate
Salvatore: se gli volete cosi bene allora perché non ve lo sposate

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Neve: si che a lui voglio
Prof: niente mi dispiace, mi avete fatto perdere tempo nell’altra ora quindi ora lo recuperiamo, su prendete i libri di giometria
Rosa: ooo professore
Antonio: finalmente e da un po che non andiamo avanti
Francesco: ti devo lanciare ancora il borsellino
Prof: aprite a pagina
Rosa: 0
Tutti: ahahaha
Prof: Rosa ti avevo avvisato ora ti metto una nota( il professore prende il reggistro)
Rosa: a professore no(si alza e ferma la mano del professore) io non ho fatto niente.
Prof: vai a sederti immediatamente
Neve: a Rosa!
Rosa: però voi non me la mettete la nota
Prof: se parli in italiano no
Rosa: ok
Antonio: quel registro dovrebbe essere infestato di note
Neve: Antonio te li fai gli affari tuoi
Antonio: si si neanche una cosa posso dire
Domenico: tu parli sempre di scuola.
Luca: Professore io non ce l’ho il libro
Prof: e mettiti a seguire con Antonio
Luca: no no
Prof: che senno divento secchine pure io
Salvatore: ma lui non è secchione
Francesco: no, è menomato
Tutti: ahahaha
Prof: ma almeno sai che significa Francesco.
Antonio: e già tanto se sa come si chiama a professore.
Pietro: può venire a seguire con me prof
Prof: si basta che non disturbate
Luca: si non vi preoccupate
Prof: allora eravamo rimasti al..(suona la camanella)
Tutti: eeeee( si alzano e cominciano a fare come se il prof non ci fosse)
Prof: (Rivolgendosi al pubblico) che classe INDISCIPLINATA.
(Si chiude il sipario)

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(Al riaprirsi del sipario sono tutti alzati, chi seduti sui banchi chi fuori chi col telefono, fanno chiasso)
Rosa: Arriva il prof seduti
(fanno un rumore assordante e con i banchi e filano al proprio posto)
Francesco: ribungiorno professò
Luca: da quant’è che non ci vediamo
Prof: intanto parlate italiano
Francesco: scusate
Prof: allora vediamo chi viene all’interrogazione
Domenico: io non ho studiato
Prof: e quando mai
Prof: vieni tu Antonio
Antonio: ( si alza e va alla cattedra) di che parlo
Prof: parlami dei componimenti poetici
Antonio: i componimenti poetici sono scritti in versi, la cui lunghezza varia seconda del numero delle sillabe. Per contare le sillabe però si deve tenere presente di alcune particolarità .Se il verso è piano con l’accento sulla penultima sillaba si contano normalmente, se il verso è tronco con l’accento sull’ultima sillaba si conta una sillaba in più se il verso è…….
Prof: va bene, tu hai studiato ora vai a sedere
Francesco: ma se va a sedere non muore dalla puzza?
Tutti: ahahaaha
Prof: meno spirito Francesco, vediamo un po’, Luca ce ne parli tu?
Luca: certo professore( va alla cattedra e si sta zitto)
Prof: allora?
Luca: eee la poesia e mm aa i versi, emm iii componimanti, no!
Salvatore: e deciditi
Luca: ( fa segno a Pietro di aiutarlo)
Pietro: ( suggerisce a bassa voce)
Luca: i componimenti poetici sono scritti in prosa
Prof: mh e cos’è la prosa=
Luca: ………eee i componimenti poetici sono scritti in prosa
Prof: ok ho capito ma mi dici che cos’è la prosa?
Luca: i componimenti poetici sono scritti in prosa.
Prof: ora ti insegno io a prendermi in giro, vai a sederti
Luca: a professore e che ho fatto
Prof: io ti metto 4 e poi vediamo quello che hai fatto
Antonio: avreste dovuto mettere 4 anche a Pietro visto che gli ha suggerito male.
Pietro: ma non riesci a tenertela chiusa quella gargia sepre qualcosa da dire hai

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Prof: silenzio, ora leggiamo una poesia, Salvatore leggi tu
Salvatore: quale prof?
Prof: quella a pagina 435 L’amor mio
Salvatore: ( legge piano e male)
L’amor mio( titolo)
L’amor mio
Una luce chiara
Che splende nel mio cuor
Un’armoniosa voce
È la sua, che rallegra
Il mio vagar
Cerco lei nel profondo
Non la trovo, chissà dov’è
Sara l’amor mio
O un eterno sonno
Neve: che bella e romantica
Rosa: è vero solo che come la leggi tu, faresti morire pure i morti.
Prof: hanno ragione ti sembra modo di leggere questo?
Salvatore: boo
Domenico: è solo tempo perso con Salvatore
Antonio: tempo perso no, ma tempo lento si.
Prof: allora per casa….
Neve: no a professore
Domenico: siamo stanchi a casa
Prof: ma a giocare non siete mai stanchi
Luca: si consuma di meno giocando
Prof: a si?
Luca: certo è scientificamente provato che lo studio uccide
Prof: mo vi uccido io se non la smettete di dire stupidaggini
Rosa: si, ma voi non ci date i compiti
Prof: scrivete solo quello che pensate di questa poesia
Pietro: che fa schifo
Francesco: che è cosa da femminucce
Luca: che va bene per Salvatore
Tutti tranne Salvatore: ahahahha
Salvatore: a Luca chi la femminuccia qua
Prof: e basta, sto per mettere la nota a tutta la classe
Rosa: no no professore che io non ho fatto niente
Prof: ma tanto per sapere che cos’è che cerchi da stamattina nel borsellino?

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Rosa: niente Professore
Domenico: ha il telefono professore e anche Neve
Neve: si perché tu non ce l’hai
Domenico: si ma io non lo uso per scrivere ai fidanzati
Prof: e bravi pure il telefono avete di certo non mancherò a segnalarlo alla preside
Neve: io non lo porto piu
Domenico: io neanche
Rosa: io me lo metto nelle scarpe, cosi quando arriva la preside non lo vede
Francesco: giusto
Antonio: ma io mi chiedo che li volete sti telefoni
Salvatore: per farsi le fighette
Rosa: Azzo dici cosi solo perche tu non hai un fidanzato.
Antonio: infatti, mica e ghei lui
Prof: e basta mi sta scoppiando la testa non ne posso più di questa classa, mi manderete al manicomio.
Antonio: un nome in più nella lista dei professori che abbiamo mandato al manicomio
(suona la campanella)
Tutti: EEEEEEEEEEEEEHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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non badate agli errori di ortografia
 

DeletedUser11573

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non è diviso ne in atti ne in scene , visto che sono veneto e ammiro il signor goldoni non posso che darti meno di 4
 

DeletedUser20734

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è una cosa continua l'abbiamo fatta l'11a scuola come recita ed è venuta bene
 

DeletedUser20734

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IL SACRIFICIO DI SORE
Sore era un semplice poliziotto ma aveva un acume investigativo impressionante e un intelletto superiore alla media che pero non riuscì mai a dimostrare. Sore fu avvisato per telefono, che nella scuola di Screzia ci fu un sequestro di un ragazzo di nome Natan appartenente a una famiglia ricca:-sapendo questo c’è da dedurre che i sequestratori vogliano un riscatto per rilasciare il ragazzo- pensò fra sé e sé Sore, che intanto era arrivato a scuola. Scese dall’auto della polizia e mentre camminava, inciampò mettendo il piede in una buca, tutti si misero a ridere, Sore era vergognato al punto che disse:-bisogna chiamare qualcuno ad aggiustare questa buca prima che qualcuno si faccia male davvero-. Mentre si rialzava da terra, intravide un capello ancora non tanto bianco; lo colse, lo mise in una bustina e fece finta di niente. Andò a parlare con Ludovico il migliore amico di Natan. Era ancora un po’ sconvolto perché assistette al sequestro:-Ciao, come ti chiami?- chiese con tono amichevole Sore a Ludovico che balbettando dissero -Lu… Lu… Ludovico- -bel nome, mi potresti raccontare quello che è successo stamattina?- -Si! Natan ed io stavamo entrando a scuola parecchio in ritardo, poi due persone con una maschera ci aggredirono, una mi bloccò e l’altro cercò di legare Natan e di incappucciarlo. Natan afferrò dai capelli la persona che lo aggrediva e glieli tirò poi Natan fu colpito forte al collo e anch’io. Questo e tutto, ora posso andare a casa?- -Certo, e grazie per l’aiuto-. Dopo una riflessione Sore si decise di andare a far analizzare il capello colto sperando di trovare un minimo sospettato. Quella sera ebbe i risultati; era un capello di un certo Domenico Scopue:-il bidello della scuola? Mi è stato riferito che oggi il bidello non sarebbe venuto perché era malato, quindi come fa ad esserci un suo capello davanti alla scuola e propri nel luogo del rapimento? E vero può darsi che l’abbia perso durante qualche altro giorno della settimana mmm…. Dopo quest’attenta riflessione Sore andò a dormire. La mattina presto mentre si preparava per andare in ufficio ricevette una telefonata dal procuratore che diceva:- I genitori di Natan hanno ricevuto una telefonata con un riscatto di 10.000.000 di euro per liberare loro figlio, ma la cosa importante e che siamo riusciti ad scoprire da dove chiamavano ovvero da un magazzino non molto lontano dalla scuola- -Ok, mi precipito la procuratore- concluse Sore. Dopo 15 minuti Sore arrivo al magazzino con le unita speciali; fecero irruzione nel magazzino. I sequestratori erano la e con loro anche Natan legato e incappucciato. Cominciò una sparatoria, uno dei sequestratori fu ferito e cadde a terra. Sore corse a liberare Natan, dopo averlo slegato e scappucciato gli disse:-Scapa, vai verso l’uscita- ma mentre scappava Natan fu preso di mira dal sequestratore incolume Sore si butto su di lui e fu colpito dal proiettile alla gamba. Approfittando della distrazione del sequestratore le unità speciali lo immobilizzarono. Trattavisi del bidello e di sua moglie che furono arrestati. Sore fu portato in ospedale ma aveva perso troppo sangue e purtroppo morì. Natan sarà per sempre riconosciente a quel suo amico poliziotto che sacrificò la sua vita per salvare la sua.

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che ne dite di questo era il testo che ho creato per un concorso
 

DeletedUser12908

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Ed è un po' inverosimile
Comunque la prima va divisa meglio in scene
Il secondo lo allungherei un po'
 

DeletedUser

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acume investigativo impressionante sapendo questo c’è da dedurre che i sequestratori vogliano un riscatto per rilasciare il ragazzo era vergognato intravide un capello ancora non tanto bianco; lo colse, lo mise in una bustina era un capello di un certo Domenico Scopue: ma la cosa importante e che siamo riusciti ad scoprire da dove chiamavano ovvero da un magazzino non molto lontano dalla scuola- con le unita speciali e scappucciatoSore fu portato in ospedale ma aveva perso troppo sangue e purtroppo morì
le parti un pò inverosimili sono queste
 
Ultima modifica di un moderatore:

DeletedUser20734

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io posto i testi poi i commenti a voi e per questo che li posto
Allora per quanto riguarda il primo e tutta una cosa sola che continua di seguiti e il suono dellla campanella sarebbe come la chiusura del sipario perchè gli alunni fanno baldoria oper un po finche nn viene il prof.
il secondo quando l'ho presentato alla prof nn me l'ha accettato per il fatto che il finale è traggico (per il fatto dellla gamba avete raggione voi è un po inverosimile) ma comunque poi ne ho scritto un'altro che non ho sul pc
entro oggi vi posterò un'altro testo
 

DeletedUser20734

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:thumbsup:LA MORTE IN FACCIA:thumbsup:
Non lontano dalla Via Lattea al quarto pianeta dopo la nebulosa verde, nella strada della città di Galba giunse sopra un cavallo marrone, un uomo con un cappello da cowboy, una veste nera e giacca color carbone si avvicinava alla taverna. Giuntosi davanti scese con un balzo ed entrò sbattendo le finestrelle, ma nessuno si accorse di lui; si festeggiava allegramente con canzoni da festa, uomini ubriachi che brindavano, belle donne che servivano da bere ai tavoli e giocatori di poker. L’uomo si avvicinò al banco e chiese un boccale di birra, il taverniere lo servì e asciugandosi le mani disse:-Siete nuovo vero! Non vi ho mai visto da queste parti- e l’uomo asciugandosi la bocca sporca dischiuma disse- è vero sono qui solo di passaggio-Dove state andando?- -Sto cercando una persona ho un conto in sospeso con lui- - Se mi dice il nome, forse posso aiutarla- -Non credo- terminò l’uomo che si alzò e si diresse verso il cavallo gli saltò sopra e partì. Si accorse di lui un certo Rico che era seduto vicino all’uomo e gli ritornò in mente una voce molto simile, chiese informazioni al taverniere che non gli fu molto d’aiuto e partì alla ricerca di quell’uomo. Erano giorni ormai che vagava ma tracce di quell’uomo non se ne vedevano quando a un tratto si accorse di un fumo che si innalzava fra due collinette. Giunto là non c’era altro che un cavallo marrone e una coperta; si sentì toccare alle spalle dalla canna di un fucile e una voce che disse:-Scendi con le mani in alto-, Rico ubbidì-Che ci fai qua perché mi hai seguito?- pronunciò l’uomo e Rico-Quanto ne è passato di tempo, Sore!- -Come fai a conoscere il mio nome!- -Sore sono io Rico- i due si ritrovarono erano amici e avevano affrontato molte avventure insieme da ragazzi e ora che si erano ritrovati, non persero tempo per parlarsi e andarono a dormire abbasta tardi. La mattina seguente Rico si svegliò con un forte mal di testa, girò gli occhi e non vide più né Stefano né il suo cavallo ma solo una lettera con scritto(Caro Rico mi dispiace lasciarti ma ho un conto in sospeso con la morte e tu lo sai bene e visto che ho perso molti miei cari non vorrei perdere anche te, ciao dal tuo amico SORE) Rico capì che Sore cercava vendetta per sua madre uccisa senza pieta e davanti agl’occhi di Sore quando era piccolo dalla morte. Dopo una riflessione Rico decise di voler aiutare il suo amico e partì alla ricerca di Sore. Dopo qualche giorno Rico si scontrò con un gruppo di cinque indiani che cominciarono a bersagliarlo con frecce, una colpì il cavallo e Rico riuscì a saltare prima di essere schiacciato dal peso del cavallo. Gli indiani si avvicinavano sempre più e Rico chiudendo gli occhi vitte passarsi tutta la sua vita davanti quando a un tratto cinque colpi di fucile e gli indiani crollarono a terra, Rico voltandosi fece un sorrisetto e disse:-Vedo che hai ancora una buona mira- -E io vedo che sei abbastanza stupido da seguirmi- ribatte Sore –tu mi hai salvato la vita e ora io verrò con te- -No, mi dispiace non hai letto il biglietto- continuarono così per un po’ ma Rico riuscì a convincere Sore a portarlo con lui. S’inoltrarono nel deserto, raggiunsero i monti Teschi e una volta superati una radura incantata li accolse. Si fermarono in una cittadella per riposare e rifocillarsi. La mattina dopo, usciti dalla taverna s’imbatterono in due ragazze che stavano scappando, inseguite da Giulio e la sua banda di malviventi:-Spostatevi se non volete soccombere prima del tempo-, rimproverò Giulio Sore e Rico –E chi ci costringe- rispose Sore –Forse tu non sai chi sono, be te lo dico, hai qui davanti Giulio detto il terrore- -E, tu saresti un terrore con quattro scagnozzi, abiti strappati e cavalli spennati?- lo prese in giro Sore –Come ti permetti!- Giulio estrasse la pistola ma Sore lo precedette e non si limitò a colpire solo lui ma anche i suoi scagnozzi. Tutta la gente che era intorno si sbalordì nessuno si metteva contro Giulio anche perché non ne sarebbe uscito vivo. Le ragazze ringraziarono Sore dicendo che si sarebbero sdebitate in qualche modo ma Sore:-IO l’ho fatto perché era giusto farlo, non voglio niente in cambio- e si allontanò con Rico. Una delle ragazze si era innamorata di Sore e decise di seguirlo. Quel pomeriggio Rico e Sore partirono per dirigersi al cratere oscuro; la ragazza li seguì. Sore sì accorse di lei e volle fermarla. Con Rico si nascosero e quando la ragazza passò, gli saltarono addosso. La ragazza riconobbe Sore e gli confessò il suo amore ma lui non avrebbe di certo fatto morire una ragazza così bella solo per amore. Cercò di convincerla a tornare a casa e disse:-Torna da dove sei venuta e dopo aver compiuto la mia missione ti giuro che tornerò. La ragazza innamorata persa gli diede ascolto e dopo averlo baciato, se ne andò. Rico sussurrò a Sore –Certo che era un bel bocconcino-, -Non è il momento di pensare a certe code abbiamo qualcosa di più grande cui pensare-. Proseguirono per la radura quando tutto a un tratto si senti ci fu come un rombo e i due si ritrovarono in un luogo buio e deserto senza neanche rendersene conto, come se avessero attraversato un portale invisibile-. Scesi da cavallo proseguirono con passo lento si videro davanti ad un abisso enorme che non sembrava finire mai né in lunghezza né in profondità. Sore pronunciò:-E ora a noi due…-. E si gettò nel varco immenso e senza fondo. Rico deglutì e si getto anche lui nell’abisso gridando-Arrivo Sore-Precipitavano da circa mezzora e ancora non si vedeva il fondo allora Sore intuì che quel cratere non finiva mai, ma non capiva il da farsi. Rico fu illuminato –Sore se continuiamo a cadere, non arriveremo mai in fondo, forse e come se fosse al contrario, aggrappiamoci alla parete e scaliamola- -Tanto vale tentare?- annuì Sore. Entrambi lanciarono dei picconi contro la parete e ci si aggrapparono. A un tratto si vide la fine del cratere lo raggiunsero e si trovarono in un luogo assai diverso da quello di prima –Avevo ragione!- esclamo Rico e Sore –Bravo, ma ora dobbiamo trovarlo-. Paso dopo passo raggiunsero un vulcano con degli scalini e della lava che scendeva come fluida come l’acqua ai lati delle scale che erano intagliate nella roccia del vulcano. Giunti in cima una voce gli parlò-Siete arrivati, finalmente-, era una voce cupa come trasportata dal vento. Sore gridò-Esci fuori vigliacco! Ho un conto in sospeso con te, o forse hai paura?- ma nessuno rispose. Sore fece qualche passo e delle torce poste alle pareti si accesero; Sore e Rico percorsero il cunicolo e giunsero all’interno di una sala con una stradina davanti a loro e della lava come decorazione ai lati. C’era anche un trono incima a delle scale e poggiata sopra una vesta nera e una falce affilata che solo a guardarla ti sembrava di tagliarti. Sora sussurrò a Rico –Tu vai a destra ed io andrò a sinistra- i due con la pistola impugnata fra le mani, si divisero come deciso e si avvicinarono al trono –Sore attento!!!- Gridò Rico –Thiinn- si udì un rumore assordante e Sore scivolò giù per le scale. La falce aveva intensione di colpire Sore ma grazie a Rico riuscì a schivarla; Rico preoccupato-Sore! Tutto bene?- -Sì, non ti preoccupare- disse indolenzito Sore. La veste e la falce intanto erano sparite - Dov’è andato-, disse Rico preoccupato e Sore – Non lo so ma dobbiamo stare allerta- tutta a un tratto si sentì gridare-Sore aiuto!- -Rico, Rico rispondi? Dove sei?- -Eh eh eh; e bravo Sore sei riuscito ad arrivare fin qui, hai schivato la mia falce ma vediamo se riesci ad evitare anche questo ah ah ah- pronunciò la voce di prima. Sore si accorse di un’ombra proiettata su di una parete, c’era Rico e la morte che gli tagliò la testa che rotolò fino ai piedi di Sore-Cosa……Hai…..Fatto!- urlo Sore disperato che si rialzo come se niente fosse anche dopo quella caduta che aveva subito e si diresse verso la morte che era apparsa sul trono, gli puntò la pistola contro e disse-Muori!......Bummm!!!- -Eh, non mi hai fatto nemmeno il solletico- disse la morte che con la mano e senza neanche sfiorarlo scaravento Sore sul soffitto. Sore era ancora vivo ed esclamo con un filo di voce-Tutto qua quello che sai fare?- -Come ti permetti insolente-. La morte caricò una sfera di energia negativa con le mani e la scaravento contro Sore-Ormai è finita Sore!- esclamò la morte sicura che la sfera lo avesse ucciso-Ancora no!- e Sore saltò dal soffitto e intanto la sfera aveva colpito il soffitto e tremò tutto. Prima cadde un po’ di polvere e poi crollò e Sore abilmente riuscì a saltare sulle macerie in caduta libera e raggiunse la morte gli sferrò un calcio che distrusse il trono e la scaraventò nella lava-Ora ò finita-Disse Sore. Era tutto un cumolo di macerie e –Non ci sperare- sorprese Sore la morte dall’alto che era pronto con un’altra sfera a uccidere Sore e pronunciò-Povero illuso non potevi sperare di eliminarmi perché solo la lancia della vita può farlo e la conservo io e tu non saresti mai riuscito ad impossessartene ah ah ah ah e ora muori- Sore fu accecato da un bagliore sotto le macerie del trono s precipitò a vedere e vide una lancia-NO! la lancia della vita non ci provare!- Sore vedendosi ormai con una sola speranza estrasse la lancia cha sia allungò miracolosamente e la scaglio contro la morte che intanto aveva lanciato la sfera; la lancia attraversò la sfera e ne assorbi l’energia a s andò a conficcarsi nello stomaco della morte che urlò-NOOOOOO!!!- la morte si polverizzò ed esplose crollo tutto e Sore sveni incolume. Al risveglio si vide sommerso dalla luce e si ritrovò nella radura Sore so alzo e fece una tomba degna del suo amico Rico che era morto per aiutarlo ma deve solo a lui la sua vittoria perché se lui non lo avesse avvisato del pericolo della falce e dell’idea di scalare il cratere non ce l’avrebbe mai fatta. Sore tornò al paese dove aveva salvato quelle ragazze, sposò quella che si era innamorata di lui e la morte non si fece mai più vedere e la pace regnò per sempre.

- - - Updated - - -

E che ne dite di questo testo
 

DeletedUser

Guest
ti piace il nome sore?
comunque la storia è veramente inverosimile,le macerie che crollano e lui rimane vivo....
poi sembra presa dai cartoni(le sfere di energia)
poi sono alieni ma sono esattamente uguali a noi
questa storia non mi piace
anche perchè ogni tanto ci sono nomi a caso che non c'entrano niente
 

DeletedUser20734

Guest
é un testo fantastico e nn crdo ci debba essere del reale i love you raggiona almeno un po
e poi Sore è diventaro il protagonista dei miai testi quindi si
 

DeletedUser12908

Guest
si goku però entrambi sono un po' inverosimili
i testi fantastici o fantascientifici rispettano alcune linee
 

DeletedUser20734

Guest
io l'ho scritto mentre facevamo i testi Fantasy a scuola

- - - Updated - - -

ditemi dove sbaglio
 

DeletedUser

Guest
del reale no ma non è completamente fantastico
non può la morte morire per un calcio se è sopravvissuta a un colpo di pistola
come non può il protagonista restare incolume dopo il crollo dell'intero vulcano
 

DeletedUser12908

Guest
goku secondo me se leggi alcuni libri fantasy potresti migliorare
ti consiglio
il signore degli anelli
le cronache di narnia
il ciclo dell'eredità
leggende cronache e guerre del mondo emerso

ti sconsiglio harry potter
 

DeletedUser

Guest
a me non piace nessuno.. sono scritti male e le storie non sono interessanti.
 
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