Il Possente Traiano 132

DeletedUser44488

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Quante cose si era perso negli ultimi anni? Mentre Il bibliotecario faceva questi pensieri, la pioggia iniziò a picchiettare sulla finestra. Era la notte di Halloween e lui era solo con la sua bottiglia di whisky. Otto giorni prima la sua amata Marielle era morta: la tubercolosi le aveva portata via quel bel sorriso pieno di vita. E lui non faceva che rimpiangere tutti i momenti persi con lei. Quella notte era buia, la pioggia si era trasformata in un violento temporale. Le finestre si erano spalancate facendo cadere a terra il busto tozzo di Napoleone che Marielle gli aveva portato dalla Francia. Le candele si spensero, nell’angolo apparì una figura, bassa con un cappello bicorno, che osservava il busto in frantumi. Il bibliotecario non aveva dubbi: l’alcol saliva, stava avendo uno dei suoi consueti attacchi psicotici e quella figura nella stanza era Napoleone, l’invincibile, quello che non si arrese alla disfatta e si riprese quello che era suo. Un lampo di luce ruppe il buio. Al suo posto una figura, alta, nera con in mano una lampada. “Jack O’Lantern?” La figura lo fissò, annuì e fece cenno di seguirlo. La lampada di quell’ombra gli fece strada dalla torre fino al cimitero. Si ritrovò davanti alla tomba di Marielle. La pioggia si unì alle sue lacrime. Iniziò a scavare con le unghie la fredda terra, finché non sentì qualcosa di duro: la bara. La aprì e la vide immobile, nera e gonfia: l’inesorabile processo di decomposizione era iniziato. Il bibliotecario non accettò che quello fosse l’ultimo ricordo che aveva di lei. Con le mani le cavò i denti, uno ad uno, li mise in tasca e si incamminò verso casa. A quel piccolo prezioso tesoro bianco riconquistato avrebbe raccontato i misteri dei suoi libri per sempre.
 
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