Winter Incoming

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Cronache degli STARK – Vol. I
La leggera brezza del mattino bussò al Castello degli Stark come un ariete d’assedio sulla porta da sfondare: c’era la bora! Gaburaf era intento a dare ordini quando giunse un corvo messaggero da sud, più morto che vivo visto il freddo intenso… infatti la povera bestia aveva un principio di congelamento. Il taglialegna, reggente in assenza del Re del Nord, Eddard VI, lesse il contenuto del messaggio rapidamente, dopodiché passò la bestia infreddolita e il piccolo foglietto ad un suo assistente e disse: “dagli fuoco”.
Subito il suo servitore lanciò il corvo nel camino, che emise versi strazianti prima di “spegnersi”… Gaburaf si voltò verso il suo assistente… si mise una mano in faccia e disse: “Ma non il corvo! Il messaggio dovevi bruciare”! – il suo grosso servo rispose con la sola parola che sapeva dire: “Hodor”!
Il Primo Taglialegna prese un campanello e lo suonò… di lì a poco entrò nelle sue stanze un armigero. “Parti verso Sud alla volta delle città di Marcdylan, Kurara e Ghor. Reca loro un semplice messaggio: Winter Incoming… loro capiranno…” – disse laconicamente. L’armigero spostò il peso da un piede all’altro, visibilmente in imbarazzo… “Ma mio Signore… C’è la bora… non si potrebbe aspettare che cali”?
“No, la bora quando cala? La Volkswagen la vende troppo cara… ti ho fatto sellare un cavallo…”.
L’armigero deglutì amaro, rispose: “Come vuoi, Mio Signore! Desidera che passi anche dalla città di Arruggia che è lì vicino?” – “No” – rispose Gaburaf- “Tanto è un BOT e non risponde mai… vai pure”. Il messaggero si accomiatò. Il mattino volgeva al termine e il Sole 24ore invece…
Il Primo Taglialegna restò in silenzio a meditare, scuro in volto…
Poi si scosse, mosso da una improvvisa rivelazione e corse alla finestra. Il suo messo stava appunto salendo a cavallo, quando nel rumore assordante della bora, gridò con quanto fiato avesse in corpo: “Portati anche un pennello e della pittura che già che ci sei gli dai pure un’imbiancata ai rispettivi bagni pubblici, così pure per oggi il giro me lo son tolto di torno”!
Il vento aumentò in quel momento di intensità e Gaburaf quindi non potette udire la sequela di male parole del suo soldato.
To be continued…
 

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Cronache degli STARK – Vol. II

La bufera impazzava e il povero soldato era costretto a procedere in sella al suo infreddolito cavallo in direzione Sud. La sua missione era importante per quanto misteriosa… “Winter Incoming”, questo il messaggio che doveva recapitare ai tre Consiglieri. “Ma che ***** significa poi?”- pensò il malcapitato – “Io sto qui a prendermi freddo, neve e vento e questi stronzi giocano a mandarsi le letterine…” – sputò saliva e ghiaccio mentre continuava a chiudersi nei suoi pensieri… - “Speriamo di tornare in tempo per San Valentino dalla mia bella Sofia, soltanto il pensiero delle sue cosce bollenti riesce a darmi la forza per procedere”… il suo destriero caracollava stancamente, sembrava cedere ad ogni folata di vento.
Di colpo un suono distinto, nonostante la tormenta, fece rizzare le orecchie del cavallo e destò l’armigero dai suoi profondi pensieri… un ululato… seguito da altri due in rapida successione.
Il sentiero innevato stringeva in una specie di gola e fu qui che l’uomo lo vide, o meglio… gli sembrò di vedere qualcosa… un lupo… anzi no, forse solo la sua ombra…
L’umano e l’animale ebbero il medesimo pensiero e fu così che il cavaliere diede di talloni e il cavallo provò con fatica, ad alzare il passo. Ci fu una specie di frana, ghiaccio e nevischio alzarono una nuvola di fronte a loro e il cavallo accennò ad impennarsi… fiutò il pericolo ancor prima di vederlo… ecco che dalla nube innanzi si materializzò un enorme lupo grigio, meglio ancora… un meta-lupo.
Il soldato tremò ma il suo tremore era nulla rispetto a quello della sua cavalcatura. Il ringhio sommesso della bestia e il suo pelo irsuto sarebbero bastati a terrorizzare un manipolo di uomini, gli occhi rossi come fornaci anche un esercito, forse. L’uomo cercò di controllarsi e mise mano alla spada, ben sapendo che c’era molto poco che potesse fare per difendersi da quell’abominio.
Ma poi accadde l’incredibile. Il lupo grigio parlò.
“Tu…. Non puoi passare….”. L’uomo pensò di essere impazzito o che dietro al lupo ci fosse qualcun altro che avesse parlato al suo posto. Ma i suoi dubbi furono fugati dalla bestia che mosse ancora il muso e questa volta il soldato lesse proprio il movimento delle fauci come ad articolare le parole:
“TU!.... NON PUOI PASSAREEEEE”! – una nube di vapore caldo seguì il suono delle parole e l’uomo allora si fece capace di ciò che aveva visto.
“Sono pazzo…” – pensò amaramente – mentre altri ululati si udivano in lontananza.
Il cavallo era diventato ingovernabile, scartava ed accennava ad impennarsi ogni tre e quattro, l’uomo però ebbe un’illuminazione. Cercò al tatto il medaglione che portava appeso al collo e lo trovò. Lo tirò fuori e lo pose innanzi a sé, tra lui e la bestia famelica.
Era il simbolo della casata STARK, lo stemma recante il meta-lupo come sua effige.
Il lupo ebbe un barlume di intelligenza negli occhi e li strinse fino a farli diventare due fessure piccole piccole… poi li riaprì e la sua espressione minacciosa mutò in un muso che mostrava un’umana comprensione.
“Potevi dirlo subito che eri uno degli STARK, mi sarei risparmiato tutta questa sceneggiata dell’agguato, la frase ad effetto e tutto il resto”! – disse facendosi da parte.
Il soldato Ryan restò per un attimo impietrito… non poteva credere che la sua idea avesse avuto successo. Men che meno che stesse parlando con un meta-lupo che a sentirlo blaterare era pure più intelligente di lui! Era lì a riflettere su quanto stava succedendo quando la bestia riprese la parola:
“Procedi al bivio a sinistra che a destra il ponte di legno è crollato per la tormenta” – disse il lupo alzando una zampa, ad indicare la diritta via.
“Perdete ogni speranza o voi che… “ - pausa – “No, questa me la conservo per la prossima volta. Comunque sono 2 monete d’oro, grazie”.
Il messaggero trasalì: “Devo pagare? In denaro”? o_O
La belva riprese: “Preferisci lasciarmi il braccio sinistro per merenda?”
L’uomo si fece due conti, tirò fuori due monete e le tirò al lupo che le prese a volo tra le fauci.
“Sarai pure un uomo degli STARK” – fece il Lupo – “Ma devi pagare il pedaggio, del resto da qui alla tangenziale il tratto è di nostra competenza”.
Ryan era lì incredulo di tutta la situazione assurda, intanto il cavallo pareva un po’ essersi calmato.
Il meta-lupo lo invitò a proseguire e il soldato si destò dalla sua incredulità e spinse il cavallo ad avanzare lungo il sentiero innevato.
 

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Cronache degli STARK - Vol. III

Il messaggero di Gaburaf avanzava eroico nella tormenta. Il suo cavallo era stremato tuttavia allenato alla neve del nord, ben coperto come del resto il suo cavaliere.
Giunse alla Città-Castello di Kurara e suonò un corno per farsi riconoscere. Lentamente i cancelli furono alzati e potè entrare, in cerca di riparo e un caldo ristoro. “Reco un messaggio del Primo Taglialegna per Vostra Signora Kurara”! – si sforzò di dire a voce alta, prima di cadere da cavallo, consegnandolo alle guardie del castello. Fu scortato subito innanzi alla Consigliera.
La Signora sedeva su un trono di marmo e metallo, un’opera davvero imponente rispetto al titolo che ella ricopriva. Studiato per incutere timore in chi ad esso si inginocchiava, suscitava quasi ilarità rispetto alle dimensioni di chi vi era seduta.
“Hola amigo, ¿cómo fue el viaje”? - Il messo stanco dal viaggio e ancora infreddolito non capì che la Signora si era rivolta a lui. Timidamente il soldato mise un dito sul suo petto, come a chiedere “dici a me”?
La Castellana sorrise, annuendo e poi si voltò alla sua sinistra, in una richiesta tacita. Un figuro di nero vestito, con occhi chiarissimi quanto sporgenti e vesti svolazzanti si fece largo sul trono, salendo con difficoltà gli scalini, più per qualche acciacco che non per motivi legati all’età: invero non sembrava molto vecchio.
Il sinistro figuro si accucciò ai piedi della sua Signora e dopo averle baciato un ginocchio, disse con voce sprezzante al messaggero: “Ciao amico, come è andato il viaggio”?
Era ora chiaro al giovane soldato che il tizio in questione fosse una specie di consigliere-traduttore, sicchè la Signora veniva da terre lontane e non aveva ancora imparato bene la lingua del Nord.
Ryan si riprese e trovando le parole giuste disse: “Il viaggio è andato abbastanza bene Mia Signora, anche se la tormenta sta impazzando. Reco un messaggio dal Mio Signore, il Primo Taglialegna, Gaburaf, Reggente in attesa del ritorno di Sua Maestà Re Eddard VI, che i corvi lo proteggano” – si segnò in un gesto tipico tra i popoli del Nord a metà tra la superstizione e il religioso…
“Habla entonces, mierda desagradable, ya estoy harto de estar aquí para escuchar la mierda que tienes que decir…” – rispose la Signora, stavolta con un’espressione mista tra lo scocciato e l’incazzato.
“Grima: traducir para este pobre!” – disse nervosamente al suo servo.
Questi ghignò in direzione del messaggero e ripetè: “Ripeti lesto cosa hai da dire che la Mia Signora si sta stufando…”.
Ryan non era stupido, aveva inteso che il traduttore aveva omesso qualcosa nel messaggio, inoltre il tono della donna era molto più adirato di come lo aveva riportato Grima, così si chiamava il servo.
L’armigero si rizzò e con l’espressione più formale che poteva disse soltanto: “Winter Incoming”.
La Castellana si rabbuiò sicchè aveva compreso quelle due parole anche senza la traduzione del consigliere.
“¿Qué significa el invierno entrante? Sabemos que el invierno se acerca, este tonto tenía que venir a decirnos? Debo tenerlo colgado en la hoguera más alta sólo por el tiempo que nos robaron!”
Questa volta Grima non tradusse quello che la Signora aveva quasi urlato, furente. Piuttosto sembrava cercare un ricordo passato, perso tra le nebbie della sua labile memoria…
Poi si riebbe e disse a bassa voce alla Sua Signora: “Mi Señora, Señor Daburaf tal vez se refiere a una antigua profecía ...”.
La Castellana visibilmente arrabbiata ma anche curiosa chiede maggiori spiegazioni al suo fedele servo, che subito riprese, sapendo di avere tutta l’attenzione della Sua Signora:
“La leggenda narra di un esercito di non morti, detti "walkers", che scenderà dall'estremo Nord per conquistare i Sette Regni. Si usa dire "winter incoming" quando questa minaccia torna a farsi viva, anche se viva non è proprio il termine più esatto, in questo caso...” .
– “Traducir idiota”! – lo sgridò la Padrona.
“La leyenda cuenta que un ejército de no-muertos llamado "caminantes", ha llegado dall'estreno Norte para conquistar los Siete Reinos. Dicen que "el invierno entrante" cuando esta amenaza volver a estar vivo, aunque la vida no es en realidad el término más preciso, en este caso ...”
Il soldato Ryan cominciò a tremare… aveva sentito da bambino di questa leggenda ma era convinto si trattasse di una storia per far paura ai piccoli. Ora capiva che invece era una faccenda seria e che il suo compito era molto più importante di quanto non avesse inteso da principio.
“Col vostro permesso Mia Signora, devo proseguire subito il mio viaggio, devo avvertire gli altri Consiglieri”. Chiese quindi commiato e la Castellana lo congedò con un gesto mentre tornava a farsi meditabonda, lisciando i capelli unti del suo fido consigliere…
“Huir, cuervo tempesta…” – bisbigliò tra sé e sé… aveva ora molto a cui pensare.
 
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